Ing. Giuliano Arbizzani
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Delegato per gli Ingegneri di Forlì-Cesena
al Comitato Nazionale Inarcassa
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Gentile collega,


IL CORSO ONLINE PER L'AGGIORNAMENTO DELLA SICUREZZA NEI CANTIERI.

La Fondazione Inarcassa nell'ambito delle sue attività ha organizzato un nuovo corso FAD (Formazione A Distanza) "I cantieri di allestimento opere temporanee pubblico spettacolo ed eventi" per assolvere gli obblighi formativi previsti per l'aggiornamento obbligatorio per la sicurezza nei cantieri il corso da 8 CFP è gratuito (bisogna essere associati alla Fondazione €.12/anno) e per ottenere i crediti bisognerà sostenere un esame individuale in teleconferenza con un esaminatore (al costo di €.10).

LE NUOVE AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE PER LA DICHIARAZIONE 2015

E' disponibile su Inarcassa On Line il modello di dichiarazione dei redditi e dei volumi d’affari riguardanti l’anno 2015, che deve essere presentato, esclusivamente in via telematica, entro il 31 ottobre p.v., disponibile per la consultazione anche la Guida alla compilazione per le novità introdotte quest'anno, le raccomandazioni e la consultazione del facsimile, molto utili a chi preferisce inserire direttamente i dati on line che preparare una bozza cartacea.

La dilazione del pagamento del conguaglio 2015 cambia, sarà concessa, solo a richiesta, contestualmente alla presentazione della dichiarazione annuale del reddito e del volume d’affari professionale 2015, quindi entro il 31 ottobre.

Per la dettagliata notizia ufficiale Inarcassa:

http://www.inarcassa.it/site/home/contributi/articolo6919.html

Non ci sarà più dilazione del conguaglio 2015 ad aprile 2017, la scadenza solo per chi sarà in regola con tutti i pagamenti al 31 ottobre 2016, per importi di versamenti di almeno €.1.000,00, potrà essere dilazionata con un interesse dell'1% annuo, in tre rate quadrimestrali.

Il pagamento avverrà attraverso il sistema SDD (ex RID). Non possono accedere all’agevolazione coloro che hanno esercitato la deroga 2015, che siano pensionati o che abbiano presentato domanda di pensione.

Attenzione alla scelta della dilazione entro ottobre, se si rettifica la Dichiarazione annuale dopo fine ottobre non sarà più possibile modificare la scelta della dilazione.

Un piano di rateazione in corso a cui si sta ottemperando regolarmente (senza aver saltato neppure una rata) fa sì che si sia considerati regolari ai fini della dilazione.

Nel caso particolare di cessione del credito ad una società di recupero, non si è considerati in regola sinché Inarcassa non riceverà dalla società di recupero del credito la comunicazione di avvenuta estinzione del debito, cosa che avviene solo al saldo finale, a nulla vale essere in regola con il piano di rateazione, per Inarcassa si rimane insolventi sino alla predetta comunicazione.

LA FATICA DI ATLANTE

Ho più volte scritto che il "tesoretto" di Inarcassa con il quale si pensa di dovere pagare le pensioni future è piuttosto luminescente e, quest'estate, è toccato ad Atlante II a mettere sotto agli occhi tutto il tesoretto delle casse di previdenza private italiane.

Atlante è il fondo che il governo vuole istituire per sostenere il comparto bancario, in particolare l'Istituito Monte dei Paschi, sulle spalle dello stato, così come Atlante, nella mitologia greca, reo di aver tramato contro Zeus, fu condannato a sostenere sulle spalle il peso dell'intera volta celeste.

Il precedente salvataggio del Monte dei Paschi risale solo al 2013 quando Monti vi investi circa 4 miliardi, ora con il Bail in gli stati europei non possono più salvare le banche.

L' ultimo salvataggio è stato effettuato dalla Germania il 19 ottobre dell'anno scorso, quando l'Europa ha approvato il piano di salvataggio della HSH Nordbank, la banca di Amburgo specializzata nel credito navale, con la cessione di oltre 6 miliardi di crediti deteriorati, godendo di garanzie dello Stato tedesco per un importo pari a 3 miliardi; per la Slovenia che quest'estate ha provato a chiedere un'eccezione con il Bail in non c'è stata nessuna possibilità.

Per salvare nuovamente MPS, Atlante 2, un fondo Npl cioè Non Performing Loan (in italiano: prestiti non performanti, cioè di cui difficilmente si recupererà l'importo, qualcuno volgare potrebbe dire "fregature") dovrà necessariamente raccogliere una liquidità da 1,25 miliardi fino a circa 5 miliardi di euro proponendo un rendimento del 6%.

La dismissione dei 27,7 miliardi di sofferenze del Monte dei Paschi avverrà a un prezzo medio di 9,2 miliardi, ovvero un terzo del valore nominale, un valore molto basso che per altro sembra comunque sopravvalutato e che molti analisti ritengono sia realistico valutare intorno il 17,9% del loro valore nominale, ovvero il dato calcolato per salvare la Banca delle Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife a novembre, quindi gli ipotetici investitori che acquisteranno i crediti di MPS realisticamente recupereranno tra il 15% e il 20% del loro investimento.

La richiesta del Governo alle casse di previdenza è stata globalmente di circa 500 milioni da ripartire in proporzione del capitale di ognuna.

In un primo momento l’Adepp (l’associazione che riunisce le 19 casse di previdenza private) si ha deliberato a maggioranza di appoggiare il fondo Atlante 2 a condizione che il Governo rispettasse 3 condizioni:

1)     sancire una volta per tutte la natura privata delle casse 103 e 509

2)     regolamento degli investimenti stabilito da un codice di autoregolamentazione della Casse (controllato però sempre dai Ministeri Vigilanti)

3)     abbassamento della tassazione sui rendimenti di 10 punti da 26% al 16%

La prima condizione cerca di fare chiarezza sulla finalità pubblica e la natura privata delle casse, infatti, in tutti questi anni, dalla privatizzazione, le casse sono state trattate alternativamente come private, o pubbliche, senza mai chiarezza, per esempio sono soggette alla Spending Review riversando al bilancio statale risparmi obbligatori ma, ancora, per esempio, Inarcassa si è ritrovata negata una riduzione delle sanzioni, a sostegno della professione, in quanto influisce negativamente sui saldi di finanza pubblica.

La seconda intende risolvere definitivamente la questione della regolamentazione degli investimenti in gestazione da 5 anni al quale è il regolamento degli investimenti delle Casse, l'intenzione è che non fosse un provvedimento con troppe rigidità, ma un documento condiviso con i ministeri vigilanti.

        Ad esempio Inarcassa è conforme alla bozza di regolamento circolata in questi anni tranne che per uno sbilanciamento verso il capitale in proprietà di Immobili accumulati in precedenza che, quindi, sarebbero in parte da liquidare, in un momento non particolarmente favorevole.

        E' di questi giorni che l'Adepp ha adottato un proprio Codice di autoregolamentazione degli investimenti che il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa, nella riunione del 22 settembre, ha adottato.

La terza condizione è la revisione della tassazione, oggi sui rendimenti finanziari le casse pagano il 26%, un taglio di 10 punti sarebbe cosa buona e giusta considerato che non ha eguali in europa e che i rendimenti finanziari servono a pagare le pensioni.

        Ma non basta, ogni anno le 19 Casse di previdenza dei professionisti complessivamente versano fra i 20 e i 25 milioni di euro allo Stato per la spending review pur non ricevendo alcun trasferimento da parte dello Stato stesso, ebbene, quei soldi, invece di finire nel grande calderone del bilancio statale, potrebbero, per esempio, essere destinati al welfare e al sostegno dei professionisti in difficoltà.

Inarcassa si è da subito sfilata dalla delibera dell'Adepp di appoggio al fondo Atlante con il suo presidente Giuseppe Santoro:

"La questione Atlante si ferma a quel modesto coinvolgimento che il mondo Adepp ha avuto nella prima fase di costituzione del Fondo. Come noto, a tale fondo Inarcassa non ha partecipato e, allo stato, non vi è alcuna conoscenza né implicazione su eventuali evoluzioni successive"…

… "Dal 1995 la missione delle Casse di previdenza, inquadrata nel dettato costituzionale dell’art.38 quali custodi dei diritti pensionistici, non è mutata. Al tempo stesso, la significativa proletarizzazione delle professioni non adeguatamente intercettata dai sistemi di tutela del Paese, spinge le casse ad ampliare la loro missione e a passare da forme di copertura meramente pensionistiche a forme di welfare integrato. Dalla privatizzazione le casse sono sempre state esortate a contenere il rischio e a finanziare la spesa pubblica (con titoli di stato), oggi il governo chiede che investano nell’economia reale. Ma da sempre le casse l’hanno sostenuta attraverso gli investimenti: obbligazionari secondo le regole dell’economia di mercato, immobiliari secondo il mercato delle costruzioni e delle infrastrutture, ed infine azionari comprando titoli di società quotate e non quotate. E solo per fare un esempio, recentemente le Casse tecniche hanno costituito Arpinge, ed infine quest’anno Inarcassa, Enpam e Cassa forense hanno investito in Banca d’Italia. Tutte operazioni che dimostrano come le Casse siano state capaci di assumersi la propria quota di rischio a fronte di un corretto ritorno previdenziale che deve garantire il futuro pensionistico degli iscritti"…

… "L’impegno di Inarcassa nel sistema Italia è consolidato e certificato da tempo. Vorremmo ricevere, a fronte di questa responsabilità, proposte normative e fiscali che bilancino i nostri sforzi e siano una leva a proseguire in questa direzione"…

Mi piace immaginare che il Presidente Inarcassa nelle sue valutazioni abbia anche considerato l'opinione del Comitato Nazionale Delegati Inarcassa, a cui, probabilmente, avrebbe dovuto sottoporre un così importante scostamento dell'Asset Allocation verso capitale di rischio e, non ho dubbi, avrebbe raccolto un clamoroso unanime voto contrario.

Durante le discussioni su Atlante si è avuta anche l'audizione del Presidente Santoro presso la Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, con tema "indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale" in particolare concernente "alcuni aspetti che riguardano il bilancio e le partecipazioni" del quale allego il resoconto perché di interesse per comprendere alcune scelte di investimento di Inarcassa, dalla quale si può rilevare che la commissione ritiene "solida" e "oculata" Inarcassa che, quindi, "può sostenere i 50 anni previsti dalla legge Fornero" mentre non ritiene solida la cassa dei Geometri e quella dei Periti Industriali che sono in "sofferenza" a causa della demografia in calo e che "sono casse su cui noi dobbiamo fare un ragionamento serio per evitare il default", che Inarcassa ritiene che il decreto sul regolamento degli investimenti dovrebbe potere fare differenze tra le casse perché non tutte le casse sono uguali, che il Presidente di Commissione tranquillizza Santoro che il citato "decreto dal Ministero dell'economia non verrà fuori".

Ancora di interesse è che Santoro afferma:

Ci dispiace, ad esempio, che norme importanti come la diminuzione delle sanzioni di INARCASSA vengano a incidere sui saldi di finanza pubblica. Così è stato scritto e questa delibera ci è stata bocciata. Ci dispiace anche che alcuni investimenti sul campo assistenziale vengano guardati con moltissima diffidenza, mentre, invece, dal punto di vista politico ci vengono fatte queste ipotesi.

La sostenibilità del nostro ente guarda agli iscritti e al risparmio previdenziale. Noi dobbiamo assolutamente difendere il risparmio di ogni singolo professionista che versa a noi. Noi non potremmo e non riusciremmo mai a difendere il reddito degli ingegneri e degli architetti, ma dobbiamo difendere sempre fino in fondo il risparmio previdenziale.

E che il Presidente della commissione Lello DI Gioia:

"Vi premetto che per quanto riguarda il fondo Atlante sono d'accordo con lei. Noi dobbiamo guardare i rendimenti e quella possibile partecipazione presenta rendimenti negativi, con tutta una serie di difficoltà che si potrebbero creare.

Noi abbiamo già presentato una serie di iniziative, che riguardano la definizione giuridica delle casse, anche se non ce ne sarebbe bisogno, perché il decreto n. 509 è chiaro. È praticamente assurdo definire pubblica una cassa che è già privata.

È chiaro che noi su queste situazioni ci siamo mossi e ci muoveremo con grande determinazione, perché sappiamo benissimo quali sono le incidenze che questo tipo di definizione può determinare sulle casse e sulla loro stabilità.

Pertanto, su questo potete stare tranquilli. La Commissione, giorno dopo giorno, ha contatti con il Governo per definire questi aspetti."

In seguito, in successione, le varie Casse si sono sfilate dalla delibera Adepp fino a fare decadere qualunque ipotesi di adesione al fondo atlante.

Il presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti, ha inviato una lettera ai presidenti delle 19 Casse di previdenza dei professionisti , per spiegare la scelta di intervenire nell'operazione Atlante 2. Secondo Oliveti i ministeri vigilanti non hanno assunto - come da accordi - le formali delibere sulla correttezza-bontà dell’investimento; non è stata ancora sciolta la riserva sul rischio che la partecipazione delle Casse venga considerata dall’Unione europea aiuto di Stato e infine la proposta tecnica di investimento "pervenuta solo per le vie brevi non contiene quei valori di rischio/rendimento compatibili con le asset allocation e con le procedure adottate da tutte le nostre Casse" in particolare il governo non ha dato indicazioni ai ministeri vigilanti sullo status che la cassa avrebbe preso investendo, se avessero agito come soggetti pubblici o privati, nel primo caso sarebbero incorsi nella possibilità di far apparire l'intervento come un aiuto di Stato, se classificati come privati dovrebbero avere un riconoscimento giuridico in tal senso.

Il governo "prende atto con rammarico della eventuale rinuncia delle Casse", ha dichiarato il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, in audizione alla commissione vigilanza enti previdenziali. Baretta ha ribadito il parere del governo secondo cui l'investimento in Atlante2 è compatibile con la normativa attuale e con le finalità degli enti e non "pregiudichi il risparmio previdenziale" ma "sia addirittura conveniente".

Nel corso dell'audizione in Commissione di vigilanza, Baretta ha sottolineato come l'effettivo coinvolgimento del singolo Ente dipenda esclusivamente dalle autonome valutazioni e decisioni dei singoli organi di amministrazione delle singole Casse e Fondi, il sottosegretario ha poi affermato che l'assenza di una regolamentazione puntuale in materia di principi generali e limitazione degli investimenti delle risorse degli Enti Previdenziali è destinata ad essere colmata da un decreto dei Ministri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali. "In particolare, gli ulteriori presidii prudenziali disporranno che l'investimento in Fondi investimento alternativi sia contenuto nei limiti del 10% delle disponibilità complessive dell'Ente. Il medesimo investimento non ecceda, inoltre, il 10% del valore del fondo alternativo stesso".


Ringrazio per l'attenzione e invio i miei più cordiali saluti

Giuliano Arbizzani

Cesena, lì 1.10.2016


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